Page 30 - Il Processo
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INTERVENTO DEL “TESTIMONE” PER L’ACCUSA
“L’ECONOMIA”, IMPERSONATA DA ENRICO GIOVANNINI
In questa testimonianza illustrerò i danni che abbiamo subito io e mia sorella, io l’economia italiana, mia sorella la statistica italiana. Parlerò anche a suo nome, perché l’applicazione delle leggi razziali non sarebbe stata possibile senza il censimento degli ebrei italiani, un censimento fatto dagli uf ci del comune, ma i dati furono elaborati dall’Istat, in spregio di tutte le regole che guidano il comportamento degli statistici uf ciali.
Non fu una sorpresa, perché il presidente dell’Istat aveva  rmato solo poche settimane pri- ma, insieme a nove cosiddetti “esperti”, il Manifesto della Razza, da cui tutto è cominciato, il quale attestava l’esistenza della “pura razza italiana”. Pensate che idee folli circolavano allora.
E veniamo ai danni che io, l’economia italiana, ho subito. Ma prima di tutto vorrei citare la relazione della commissione Anselmi che ricorda come, prima di essere un affare di denaro, la spoliazione è stata una persecuzione il cui obbiettivo  nale era l’annullamento morale delle persone. Per questo non citerò valori monetari, ma vi aiuterò, corte, avvocati, tutti, a capire il danno che io subii.
Mi concentrerò su quattro aspetti: il capitale economico, il capitale umano, il capitale socia- le, lo sperpero di denaro pubblico. In termini economici abbiamo già sentito, il danno forte che fu provocato dalle leggi razziali. Persone obbligate a liquidare le proprie attività im- prenditoriali, immobiliari e mobiliari a prezzi stracciati, con una perdita di capitale economi- co consistente. Ci fu il divieto di avere attività economiche, con una sequenza incredibile di dettaglio, tanto che uno degli ultimi provvedimenti vietava di allevare piccioni viaggiatori.
C’è poi il capitale umano. Abbiamo già sentito di futuri premi Nobel obbligati a scappare, ma in totale furono circa cinquantamila le persone perseguitate. Gli occupati erano soprat- tutto occupati nel commercio, e quattromila persone persero il lavoro in poche settimane dopo i primi decreti, tra cui 96 professori. Varie migliaia di persone persero il lavoro succes- sivamente, e fu anche deciso che gli ebrei non potevano neanche usufruire dei supporti per i poveri, dopo aver perso il lavoro e i mezzi di sostentamento.
Furono quasi ottomila le persone uccise, e non voglio neanche provare a calcolare in ter- mini economici il valore delle vite, perché è impossibile calcolarlo, anche se ognuno di voi può immaginare quale fosse quel valore.
Il capitale sociale ha a che fare con la  ducia nel futuro, la libera iniziativa, la capacità di intraprendere, tutti elementi che furono distrutti da quelle leggi, e non solo per gli ebrei, perché, come è stato ricordato, alcuni bene ciarono di quella spoliazione, ma certo non tutti avevano le competenze adatte. Il che ebbe un effetto negativo sulla qualità delle atti- vità economiche svolte.
E poi lo sperpero di denaro pubblico. E’ incredibile il numero di decreti legge che furono
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