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Fare cultura, con un sorriso

Quella del 2012 sarà un'edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica molto originale: il tema è infatti “L'umorismo ebraico”, un fenomeno culturale più che un aspetto profondo della nostra tradizione.

Il “saper ridere”, anche di sé e della propria condizione, è una peculiarità che si è sviluppata nel mondo ebraico nel corso dei secoli, a diverse latitudini e con caratteristiche differenti di luogo in luogo. L'umorismo è stato uno “stratagemma” che ha aiutato gli ebrei, talvolta privati di fondamentali diritti, quando non vittime di persecuzioni, a “sopravvivere psicologicamente”, a rimanere mentalmente integri di fronte a mille difficoltà e peripezie.

Perché ridere aiuta a rendere la realtà sopportabile, a vederne l'assurdità, e a ridimensionare il potere del prepotente di turno. L'ebraismo, cultura “libera” per eccellenza, ha dovuto ricorrere anche al riso quale sistema creativo per non cedere di fronte alle avversità: un'arma al contempo pacifica e vincente, e per questo particolarmente invisa alle tirannie e alle dittature di ogni tipo e colore che si sono succedute nella storia.  

Credo che il tema di questa tredicesima Giornata Europea della Cultura Ebraica possa aiutarci a riflettere, in positivo, in un momento tanto complesso per l'Italia e per l'Europa.

E' necessario infatti rendersi conto che un atteggiamento creativo può aiutarci a superare le difficoltà. Che sono molte, ma che sono anche, appunto, superabili, se riusciremo a vedere il lato positivo del periodo storico che stiamo vivendo.

L'ebraismo italiano si pone quale punto di riferimento in termini di valori e contenuti per l'intera società, proponendo spunti di riflessione e di confronto, e stimoli culturali che possano essere utili nel dibattito sulle tante tematiche cruciali che abbiamo davanti a noi.

La nostra storia e le nostre tradizioni potranno essere conosciute più da vicino proprio durante la Giornata Europea della Cultura Ebraica, appuntamento nato per farci conoscere meglio e da un pubblico ampio.

Il segnale che intendiamo inviare al folto, curioso e appassionato pubblico che ogni anno partecipa all'iniziativa, è il nostro essere orgogliosi di una cultura antica, che siamo felici di far conoscere; e che fare cultura è una necessità e uno stimolo positivo, specie nei momenti più difficili.

Per questo, portiamo avanti l'iniziativa da tredici anni con lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di “aprire le porte”, di stare insieme, di farci conoscere e di confrontarci. Quest'anno, rispetto agli anni precedenti, con un pizzico in più di ironia e di leggerezza.
 

Renzo Gattegna
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane