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FAQ

Che cosa è il Giorno della Memoria? Perché in Italia viene celebrato il 27 gennaio?
Molti Stati hanno istituito un "giorno della memoria". L'Italia lo ha fissato al 27 gennaio, data in cui, nel 1945, fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. In effetti altri ebrei, d’Italia e d’Europa, vennero uccisi nelle settimane seguenti. Ma la data della liberazione di quel campo è stata giudicata più adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine.
Scelta analoga hanno compiuto numerosi altri paesi che hanno ritenuto opportuno optare per una data comune a tutta l’Europa piuttosto che per una data di rilievo solo nazionale.

Quale è la Legge che stabilisce il Giorno della Memoria in Italia?
La Legge che stabilisce il “Giorno della Memoria” è la Legge 20 luglio 2000, n. 211, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000 nella quale si legge:
“Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti
Art. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
1. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.

Che cosa significa Shoah?
Shoah è un termine ebraico che significa catastrofe, distruzione totale. Con Shoah si intende la sistematica distruzione della popolazione ebraica perpetrata tra la fine degli anni ‘30 ed il 1945.

Cosa significa Olocausto?
Il termine italiano olocausto deriva dalla forma greca “olokauston”. Questa parola indicava un sacrificio religioso in cui la vittima animale era interamente bruciata, e non se ne conservava alcuna parte commestibile. Successivamente essa assunse il valore metaforico di sacrificio estremo particolarmente cruento. In anni recenti, il termine assume valore analogo a Shoah, anche se è preferibile utilizzare quest'ultimo, per eliminare qualunque idea di sacrificio religioso insita nell’espressione “Olocausto”.

Cosa è Auschwitz?
Auschwitz è un complesso di campi nella Polonia occupata dai tedeschi, costituito da un campo di concentramento (Auschwitz 1), un campo di lavoro (Buna-Monowitz o Auschwitz 3) ed il più grande campo di sterminio nazista (Auschwitz 2 o Auschwitz-Birkenau). Ad Auschwitz furono uccise tra 1,1 e 1,3 milioni di persone, delle quali il 90% erano ebrei. Auschwitz si trova a pochi chilometri da Cracovia.

Quando si parla della Shoah, a quale periodo della storia si fa riferimento?
Il periodo a cui ci si riferisce generalmente è quello che va dal 30 Gennaio 1933, quando Hitler salì al potere diventando Cancelliere della Germania, fino alla fine della guerra in Europa, l’8 Maggio 1945.

Quante furono le vittime ebree?
E' molto difficile dare una risposta precisa a questa domanda; in mancanza di dati assolutamente precisi, ci riferiamo qui a recenti ricerche. Yisrael Gutman e Robert Rozett, nella “Encyclopedia of the Holocaust”, stimano le perdite ebraiche tra i 5.59 ed i 5.86 milioni. Altri ricercatori, tra cui Wolfgang Benz, parlano di un numero di vittime stimato tra i 5.29 e i 6 milioni. La maggior parte degli storici generalmente accetta la cifra approssimativa di sei milioni.

Quali furono le altre popolazioni perseguitate dai nazisti?
Tra i gruppi perseguitati dai nazisti e dai loro collaboratori, vi erano zingari, serbi, testimoni di Geova, omosessuali, tedeschi oppositori del nazismo, partigiani e Resistenti di tutte le nazionalità, delinquenti abituali, slavi, malati di mente, disabili ed “asociali”, come, ad esempio, mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti.

Che cos'è un campo di sterminio?
I campi di sterminio erano luoghi in cui i deportati erano uccisi, spesso tra atroci sofferenze, per la fame, e le atrocità a cui erano sottoposti. I corpi delle persone morte venivano bruciati o sepolti in fosse comuni.

E' vero che nei campi di concentramento venivano eseguiti esperimenti sulle persone?
Nel contesto della Shoah, i medici tedeschi eseguirono esperimenti pseudoscientifici utilizzando come cavie migliaia di deportati nei campi. Molto spesso queste pratiche portavano alla morte dei deportati dopo atroci sofferenze e mutilazioni fisiche. Tristemente famosi sono gli esperimenti cui ad Auschwitz il dottor Josef Mengele sottoponeva i deportati, in particolare i gemelli.

Qual è il significato del termine "Soluzione Finale", e qual’è la sua origine?
Il termine "Soluzione Finale" (Endlösung) si riferisce al piano nazista di sterminare tutti gli ebrei d'Europa. Il termine fu usato alla Conferenza di Wannsee (Berlino, 20 Gennaio 1942) dove gli ufficiali tedeschi ne discussero la realizzazione e ne pianificarono l’organizzazione.

Quali gruppi furono perseguitati dai nazisti in Germania per essere considerati nemici dello stato?
Il Terzo Reich considerava nemici e quindi perseguitava Ebrei, Sinti e Rom, socialdemocratici, comunisti, dissidenti politici, oppositori del nazismo, testimoni di Geova, criminali abituali, e "asociali" (ad esempio mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti), omosessuali, malati di mente e disabili. Ogni individuo che poteva essere considerato una minaccia per il nazismo correva il rischio di essere perseguitato. Gli ebrei, comunque, erano l'unico gruppo destinato ad un totale e sistematico annientamento.

Chi sono i "Giusti delle Nazioni"?
Yad Vashem, l’Istituto per la Memoria della Shoah che ha sede a Gerusalemme, ha conferito onorificenze a circa 20.200 Giusti tra le Nazioni. Si tratta di non ebrei che, con le loro azioni, hanno aiutato gli ebrei a salvarsi dalle persecuzioni.

Gli ebrei si ribellarono ai nazisti?
Molti ebrei presero parte alla resistenza armata, nonostante le difficili condizioni e la lotta impari. La rivolta del ghetto di Varsavia, che fu condotta tra l’aprile ed il maggio 1943, rappresenta un incredibile episodio di coraggio. Alcuni gruppi partigiani ebraici operarono in varie zone, in particolare nell’Europa dell’Est. La sproporzione di forze e numerica era tale, comunque, da rendere molto difficile qualsiasi tentativo di Resistenza.

Alla fine della Guerra i criminali nazisti vennero puniti?
Al termine della Seconda Guerra Mondiale vi furono diversi processi contro i criminali di guerra nazisti. Si svolsero a Norimberga, e videro processati i capi politici, militari ed amministrativi del Terzo Reich che erano stati catturati. Alcuni gerarchi furono condannati, ma molti dei più importanti capi nazisti, come Hitler, Himmler e Gobbels, si suicidarono dopo la sconfitta, mentre numerosi altri riuscirono a fuggire.